FONDAZIONE DI BELLA > PRINCIPI ATTIVI > Acido tutto(all)trans retinoico > Nuovo analogo della vitamina D(3), 21-(3-metil-3-idrossi-butil)-19-nor D(3), che modula la crescita, la differenziazione, l’apoptosi delle cellule, il ciclo delle cellule e l’induzione di PTEN nelle cellule leucemiche.

 
Nuovo analogo della vitamina D(3), 21-(3-metil-3-idrossi-butil)-19-nor D(3), che modula la crescita, la differenziazione, l’apoptosi delle cellule, il ciclo delle cellule e l’induzione di PTEN nelle cellule leucemiche. di Hisatake J, O'Kelly J, Uskokovic MR, Tomoyasu S, Koeffler HP.
 
 
Data: 23/05/2003
Tipologia: MDB - Documentazione
Lingua: Inglese
Pubblicazione: Blood
Anno: 2001
Fonte: Blood 97(8):2427-33.
 
 
Descrizione:

La forma attiva della vitamina D(3), 1,25(OH)(2)D(3), inibisce la proliferazione ed induce differenziazione di una varietà di cellule maligne. Una nuova classe d’analoghi della vitamina D(3), che hanno 2 catene laterali identiche attaccate al carbon-20, è stata sintetizzata e ne sono stati studiati gli effetti antitumorali. Quattro analoghi sono stati valutati per la loro capacità d’inibire la crescita della leucemia mieloide (NB4, Hl-60), delle cellule di cancro al seno (Mcf-7) e alla prostata (LNCaP). Tutti e 4 gli analoghi hanno inibito la crescita in modo dipendente dalla dose. Il più efficace era il 21-(3-methyl-3-hydroxy-butyl)-19-nor D(3) (Gemini-19-nor), che ha 2 catene laterali e la rimozione del C-19. Gemini-19-nor era circa 40 625-, 70-, 23- e 380-volte più potente di 1,25(OH)(2)D(3) nell'inibizione del 50% della crescita clonale (ED(50)) delle cellule di NB4, HL-60, MCF-7 e LNCaP, rispettivamente. Gemini-19-nor (10(-8) M) ha indotto fortemente l'espressione di CD11b e CD14 sulle cellule di HL-60 (90%); al contrario, 1,25(OH)(2)D(3) (10(-8) M) ha stimolato soltanto il 50% d'espressione. L'esame Annexin V ha evidenziato che Gemini-19-nor e 1,25(OH)(2)D(3) inducono apoptosi in modo dipendente dalla dose. Gemini-19-nor (10(-8) M, 4 giorni) ha causato apoptosi in circa il 20% delle cellule, mentre 1,25(OH)(2)D(3) alla stessa concentrazione non ha indotto apoptosi. Gemini-19-nor ha aumentato in HL-60 sia la proporzione di cellule nella fase G(1)/G(0) sia il livello d’espressione di p27(kip1). Inoltre, Gemini-19-nor ha stimolato l'espressione del potenziale soppressore del tumore, PTEN. Ancora, altri induttori di differenziazione, l’acido all trans retinoico e 12-O-tetradecanoylphorbol 13-acetato, hanno aumentato l'espressione di PTEN in HL-60. Ricapitolando, Gemini-19-nor ha inibito fortemente la proliferazione clonale in diversi tipi di cellule di cancro, particolarmente nelle cellule NB4, suggerendo che sono necessari ulteriori studi che esplorino il suo potenziale antitumorale. Inoltre, l'espressione di PTEN sembra essere parallela alla differenziazione terminale delle cellule mieloidi.


 
 
 

La forma attiva della vitamina D(3), 1,25(OH)(2)D(3), inibisce la proliferazione ed induce differenziazione di una varietà di cellule maligne. Una nuova classe d’analoghi della vitamina D(3), che hanno 2 catene laterali identiche attaccate al carbon-20, è stata sintetizzata e ne sono stati studiati gli effetti antitumorali. Quattro analoghi sono stati valutati per la loro capacità d’inibire la crescita della leucemia mieloide (NB4, Hl-60), delle cellule di cancro al seno (Mcf-7) e alla prostata (LNCaP). Tutti e 4 gli analoghi hanno inibito la crescita in modo dipendente dalla dose. Il più efficace era il 21-(3-methyl-3-hydroxy-butyl)-19-nor D(3) (Gemini-19-nor), che ha 2 catene laterali e la rimozione del C-19. Gemini-19-nor era circa 40 625-, 70-, 23- e 380-volte più potente di 1,25(OH)(2)D(3) nell'inibizione del 50% della crescita clonale (ED(50)) delle cellule di NB4, HL-60, MCF-7 e LNCaP, rispettivamente. Gemini-19-nor (10(-8) M) ha indotto fortemente l'espressione di CD11b e CD14 sulle cellule di HL-60 (90%); al contrario, 1,25(OH)(2)D(3) (10(-8) M) ha stimolato soltanto il 50% d'espressione. L'esame Annexin V ha evidenziato che Gemini-19-nor e 1,25(OH)(2)D(3) inducono apoptosi in modo dipendente dalla dose. Gemini-19-nor (10(-8) M, 4 giorni) ha causato apoptosi in circa il 20% delle cellule, mentre 1,25(OH)(2)D(3) alla stessa concentrazione non ha indotto apoptosi. Gemini-19-nor ha aumentato in HL-60 sia la proporzione di cellule nella fase G(1)/G(0) sia il livello d’espressione di p27(kip1). Inoltre, Gemini-19-nor ha stimolato l'espressione del potenziale soppressore del tumore, PTEN. Ancora, altri induttori di differenziazione, l’acido all trans retinoico e 12-O-tetradecanoylphorbol 13-acetato, hanno aumentato l'espressione di PTEN in HL-60. Ricapitolando, Gemini-19-nor ha inibito fortemente la proliferazione clonale in diversi tipi di cellule di cancro, particolarmente nelle cellule NB4, suggerendo che sono necessari ulteriori studi che esplorino il suo potenziale antitumorale. Inoltre, l'espressione di PTEN sembra essere parallela alla differenziazione terminale delle cellule mieloidi.


 
 
 

 

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