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La morte emorragica precoce (entro i primi 10 giorni di trattamento [EHD] viene considerata come la principale causa di morte durante la terapia d’induzione per leucemia promielocitica acuta (APL). Per poter valutare le possibili differenze nell’incidenza di EHD durante i regimi d’induzione basati sull’acido trans retinoico (ATRA), abbiamo analizzato in retrospettiva una serie consecutiva di 86 pazienti APL, diagnosticati e trattati nella nostra istituzione dal 1982. Quaranta tre pazienti ricevettero chemioterapia combinata di antracicline e arabinoside citosina (gennaio 1982 a dicembre 1991), mentre l’induzione dei restanti 43 fu basata sul solo ATRA o su una combinazione di ATRA e antracicline (gennaio 1992 a ottobre 1996). Ci furono molto meno morti da induzione nel gruppo ATRA [9 (gruppo -CT chemioterapia) vs. 2 (gruppo –RA ATRA) in tutto e 8 (CT) vs. 1(RA) di EHD; p = 0.01]. Le valutazioni emostatiche mostrarono una riduzione di D-dimero più precoce nel gruppo ATRA. Non fu osservato nessun caso di resistenza morfologica nel gruppo ATRA dopo l’induzione. Inoltre, il numero di recidive nei primi 24 mesi dal raggiungimento della completa remissione (CR) fu significativamente più basso nel gruppo ATRA (15 vs.7; p = 0.01), con una sopravvivenza senza malattia a 2 anni del 67% vs. 31%. In conclusione, ATRA sembra essere in grado di ridurre in maniera significativa l’incidenza di EHD, aumentando il numero delle possibili remissioni a lungo termine.
La morte emorragica precoce (entro i primi 10 giorni di trattamento [EHD] viene considerata come la principale causa di morte durante la terapia d’induzione per leucemia promielocitica acuta (APL). Per poter valutare le possibili differenze nell’incidenza di EHD durante i regimi d’induzione basati sull’acido trans retinoico (ATRA), abbiamo analizzato in retrospettiva una serie consecutiva di 86 pazienti APL, diagnosticati e trattati nella nostra istituzione dal 1982. Quaranta tre pazienti ricevettero chemioterapia combinata di antracicline e arabinoside citosina (gennaio 1982 a dicembre 1991), mentre l’induzione dei restanti 43 fu basata sul solo ATRA o su una combinazione di ATRA e antracicline (gennaio 1992 a ottobre 1996). Ci furono molto meno morti da induzione nel gruppo ATRA [9 (gruppo -CT chemioterapia) vs. 2 (gruppo –RA ATRA) in tutto e 8 (CT) vs. 1(RA) di EHD; p = 0.01]. Le valutazioni emostatiche mostrarono una riduzione di D-dimero più precoce nel gruppo ATRA. Non fu osservato nessun caso di resistenza morfologica nel gruppo ATRA dopo l’induzione. Inoltre, il numero di recidive nei primi 24 mesi dal raggiungimento della completa remissione (CR) fu significativamente più basso nel gruppo ATRA (15 vs.7; p = 0.01), con una sopravvivenza senza malattia a 2 anni del 67% vs. 31%. In conclusione, ATRA sembra essere in grado di ridurre in maniera significativa l’incidenza di EHD, aumentando il numero delle possibili remissioni a lungo termine.