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BACKGROUND. I retinoidi sono efficaci nel ridurre la trasformazione di vari tipi di cellule; tuttavia il ruolo della perossidazione lipidica a questo proposito non è stato studiato. MATERIALI E METODI. L'acido retinoico (RA) ed il retinolo sono stati esaminati su numerose linee di fibroblasti mammari di bovino trasformate SV-40 grande-T-antigene (MFB) che formano focolai su plastica in coltura a lunga durata. RISULTATI. Gli studi di reazione al dosaggio hanno evidenziato che 10(-6) M di RA sono la dose più potente nel ritardare l'inizio della formazione di focolai e nel ridurre il numero totale di focolai. Il RA è stato sempre più efficace del retinolo. L'aggiunta di RA (10(-6) M) alle cellule MFB ha aumentato le concentrazioni di perossido lipidico (LPO) di approssimativamente 3 volte rispetto alle cellule MFB non trattate o ai fibroblasti mammari normali trattati di controllo. L'inibitore della lipossigenasi, l'acido nordiidroguaiaretico (NDGA), ha agito in maniera sinergica con il RA nell’aumentare le LPO e la morte cellulare nelle cellule MFB. La combinazione dell'inibitore della cicloossigenasi, indomethacin, a 10(-4) M con 10(-6) M di RA ha abbassato il numero di cellule fibroblasti di MFB rispetto ai fibroblasti coltivati separatamente con RA o indomethacin. CONCLUSIONI. Questi dati indicano che un aumento della perossidazione lipidica si presenta in particolare nelle cellule tumorali trattate con RA e questo può avere un ruolo nella soppressione, mediata dal RA, della trasformazione cellulare nella ghiandola mammaria. Inoltre, gli inibitori eicosanoidi possono avere un effetto aggiuntivo o sinergico con il RA sull'inibizione della trasformazione e proliferazione delle cellule di tumore mammario.
BACKGROUND. I retinoidi sono efficaci nel ridurre la trasformazione di vari tipi di cellule; tuttavia il ruolo della perossidazione lipidica a questo proposito non è stato studiato. MATERIALI E METODI. L'acido retinoico (RA) ed il retinolo sono stati esaminati su numerose linee di fibroblasti mammari di bovino trasformate SV-40 grande-T-antigene (MFB) che formano focolai su plastica in coltura a lunga durata. RISULTATI. Gli studi di reazione al dosaggio hanno evidenziato che 10(-6) M di RA sono la dose più potente nel ritardare l'inizio della formazione di focolai e nel ridurre il numero totale di focolai. Il RA è stato sempre più efficace del retinolo. L'aggiunta di RA (10(-6) M) alle cellule MFB ha aumentato le concentrazioni di perossido lipidico (LPO) di approssimativamente 3 volte rispetto alle cellule MFB non trattate o ai fibroblasti mammari normali trattati di controllo. L'inibitore della lipossigenasi, l'acido nordiidroguaiaretico (NDGA), ha agito in maniera sinergica con il RA nell’aumentare le LPO e la morte cellulare nelle cellule MFB. La combinazione dell'inibitore della cicloossigenasi, indomethacin, a 10(-4) M con 10(-6) M di RA ha abbassato il numero di cellule fibroblasti di MFB rispetto ai fibroblasti coltivati separatamente con RA o indomethacin. CONCLUSIONI. Questi dati indicano che un aumento della perossidazione lipidica si presenta in particolare nelle cellule tumorali trattate con RA e questo può avere un ruolo nella soppressione, mediata dal RA, della trasformazione cellulare nella ghiandola mammaria. Inoltre, gli inibitori eicosanoidi possono avere un effetto aggiuntivo o sinergico con il RA sull'inibizione della trasformazione e proliferazione delle cellule di tumore mammario.